Grano, pasta e riso: obbligo di origine in etichetta. Dopo l’obbligo di dichiarare in etichetta l’origine delle materie prime per latte e derivati, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha reso noto, presso il sito del Ministero stesso, la pubblicazione dei due decreti interministeriali che introducono questo impegno anche per il riso, per il grano e la pasta.
Le aziende produttrici avranno 6 mesi di tempo per adeguarsi al nuovo sistema, fase necessaria per lo smaltimento delle etichette e confezioni già prodotte.
I consumatori quindi potranno trovare questa importante novità sugli scaffali a partire dalla metà di febbraio 2018.
Grano, pasta e riso: obbligo di origine in etichetta
Cosa prevedono i decreti:
-
Indicazioni da riportare sull’etichetta della pasta
Sull’etichetta della pasta dovranno essere indicati sia il nome del paese nel quale è stato coltivato il grano duro, sia il paese di molitura, ovvero dove è stata ottenuta la semola di grano duro.
Se queste operazioni avvengono in territori di più paesi membri dell’Unione Europea o al di fuori di essa, dovranno essere utilizzate le diciture “UE”, “non UE” e “UE e non UE”.
Inoltre, puo’ essere utilizzata la dicitura: «nome del Paese» nel quale e’ stato coltivato almeno il cinquanta per cento del grano duro e altri Paesi: “UE”, “non UE”, “UE e non UE” a seconda dell’origine.
-
Indicazioni da riportare sull’etichetta del riso
Sull’etichetta del riso dovranno essere indicati, il paese di coltivazione del riso, il paese di lavorazione e il paese di confezionamento.
Qualora le tre fasi avvenissero nel medesimo paese si potrà utilizzare la dicitura “Origine del riso: Italia”.
Anche per il riso, se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: “Paesi UE”, “Paesi non UE”, “Paesi UE e non UE”.
Le indicazioni in etichetta sull’origine sia della pasta che del riso, dovranno essere apposte in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
Esse non sono in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o grafiche o da altri elementi suscettibili di interferire.
E’ opportuno sottolineare che, tali provvedimenti introducono la sperimentazione per due anni nel sistema di etichettatura di riso e pasta.
Per il latte e i suoi derivati, come previsto inizialmente la sperimentazione terminerà il 31 marzo 2019. Se vuoi approfondire, puoi leggere il post “etichettatura latte e derivati” presenti nel blog.
Dal Mipaaf. Oltre l’82% degli italiani considera importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per i derivati del pomodoro.
Sono questi i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.